Fonte: la mamma Daniela C.
Immagina…
Immagina la tua vita così com’è ora.
Immagina che tuo figlio, o tua figlia, all’improvviso ha qualcosa di strano: un gonfiore, una febbre che non passa, un mal di testa feroce e continuativo… semplicemente qualcosa di strano.
Immagina di dire queste parole: “Non è niente”, ma dentro ti senti come se una morsa ti stesse stritolando.
E ora immagina di ripeterti quelle stesse parole – non è niente – pur sapendo che ti stai mentendo.
Ora immagina un ambulatorio, quello di un pediatra, o se tuo figlio è più grande, del dottore di famiglia. Quante volte siete andati lì, non molte, per fortuna, ma per i regolari controlli, per una febbre, per quella volta in cui cadde e si ruppe la gamba… immagina di pensare, di convincerti, che stavolta non sarà diverso.
Una breve visita, qualche parola scherzosa, e poi di nuovo a casa.
Immagina…
Al medico di famiglia quei sintomi non piacciono, ti raccomanda di portare tuo figlio/a a fare dei controlli. Andate in ospedale. Tuo figlio non capisce, è seccato, vorrebbe essere fuori con gli amici e passa il tempo a scrivere chissà cosa al cellulare.
Tu a malapena respiri.
Immagina che lo sottopongono a numerosi test, e tu nel frattempo chiami tuo marito/tua moglie, un genitore, una persona cara…
Il medico ti prende da parte e ti dice cinque semplici, terrificanti parole: “Suo figlio ha il cancro”.
L’aria non ti entra più nei polmoni, hai l’impressione che la terra svanisca da sotto i tuoi piedi, tutto comincia a vorticarti intorno e quelle parole si ripetono incessanti nella tua mente mentre tu ribatti con “Non è vero, non è possibile”. Il cancro succede solo agli altri.
E adesso immagina…
la tua vita, quella che conoscevi così bene, quella di cui ti lamentavi spesso, quella che hai adesso, non esiste più. Ritornerà mai?
Tuo figlio viene sottoposto ad altri test, a chemioterapia, radioterapia… la paura iniziale trova conforto nella condivisione con altri genitori in situazioni simili, nell’amore dei volontari, degli infermieri, dei medici.
Immagina di dover guardare tuo figlio negli occhi mentre ti chiede se morirà, di non poter far niente mentre è tormentato dai dolori, perde i capelli e i peli, vomita a causa della chemio, si sente debole ed è costretto a rinunciare alla scuola, agli amici, allo sport, alla sua vita. Ai suoi sogni.
Immagina…
Ci sono reali possibilità che tuo figlio non sopravviva. Per alcuni tipi di tumore, quelli che sono definiti “rari”, la prognosi non è così favorevole. Tuo figlio potrebbe sopravvivere, ma forse no. E se sopravvivrà probabilmente avrà a che fare con effetti collaterali a breve o lungo termine. Ma accetteresti qualunque cosa, purché rimanga con te, purché torni a essere sano. Eppure, dentro di te, sai che alcuni di quegli effetti collaterali potranno minare la sua vita per sempre.
Immagina i sorrisi forzati e poi la sorpresa quando, per la prima volta, provi gioia sincera, quando ti basta respirarlo, vi basta vivervi, perché nonostante il caos e il terrore, tutto abbia un qualche significato.
Immagina il senso di colpa verso gli altri figli, che vedi poco e senti di trascurare…
Immagina le domande da porre, quelle a cui non sai cosa rispondere, le firme da apporre, l’ansia prima di un esame, le preghiere, i dubbi, la capacità – forse la necessità? – di trasformare tutto questo in qualcosa di buono per gli altri, la forza di reagire, la disperazione quando cadi, la resilienza che hai scoperto di avere ogni volta in cui ti sei rialzato.
Forse il percorso di tuo figlio – il vostro percorso – durerà qualche mese. Più probabilmente durerà anni.
E non hai alcuna certezza su quale sarà il finale.
Ciò che tu immagini, è reale per migliaia di famiglie.
Ogni anno in Italia ci sono 2.200 nuove diagnosi di cancro infantile. Ecco perché è importante che tutti – non solo chi l’ha vissuta sulla propria pelle o chi conosce da vicino questa realtà – facciamo sentire le nostre voci per sensibilizzare l’opinione pubblica, i media e i governi ad agire in favore dei bambini e dei ragazzi con il cancro, in qualsiasi parte del mondo.
Io non immagino….
L’ho vissuto sulla mia pelle
Mio figlio Lorenzo #15annipersempre
#leucemia me l’hai portato via Lorenzo C.